Patrick Osborne ci mostra in anteprima il cortometraggio Feast alla View Conference di Torino: tra tranci di pizza, sushi e hamburger, scoprite con noi qualche segreto di questo splendido lavoro di animazione!
Patrick Osborne è conosciuto nel mondo Disneyano per aver partecipato a diversi lavori in qualità di animatore, quali: Bolt – Un eroe a quattro zampe (2008), Rapunzel (2010), Ralph Spaccatutto (2012) ed anche il premiato cortometraggio Paperman (2012).
Tra altri lavori e ruoli lo possiamo invece trovare anche in Le cronache di Narnia –Il Leone, la strega e l’armadio (2005) Surf’s Up (2007) ed Io sono Leggenda(2007).
Alla View Conference di Torino è invece ospite per presentaci in anteprima il cortometraggio Feast che precederà la visione del film Disney dell’anno: Big Hero 6 (in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 18 Dicembre).
Dopo avere assistito alla proiezione del corto, di cui vi possiamo dire che è molto carino e a tratti esilarante, Patrick ci illustra passo a passo come è stata portata l’idea di Feast dalla carta al grande schermo. Ci racconta di come siano tre gli spunti principali per il corto: primo fra tutti, il cibo che insieme a Winston (il cucciolo di pitbull francese ) è il co-protagonista della storia; per poter capire davvero come realizzarlo per renderlo appetitoso ed invitante, Patrick ci mostra una serie di fotografie e video personali che sono una raccolta dei pranzi e delle cene nel suo ultimo anno. Inutile dire che è venuta a tutti l’acquolina in bocca!
Secondo, continua l’artista, si è voluto realizzare la storia di una famiglia attraverso il cibo. Potrete infatti notare che nonostante l’occhio della telecamera sia sempre diretto sul nostro amico a quattro zampe e i succulenti manicaretti, si svolge parallelamente una storia sullo sfondo. E questa storia sebbene sia quasi in secondo piano, è stata volutamente creata a tal modo per dare l’idea allo spettatore di vedere il mondo attraverso la prospettiva di un cane.
E punto terzo, ecco che c’è Winston: un simpatico amico a quattro zampe di cui non potrete che non innamorarvene! Sarà lui ad accompagnarvi dall’inizio alla fine di Feast in un viaggio gustoso che vi farà sorridere il cuore.
Come per Paperman, anche per questo cortometraggio è stata utilizzata la tecnica mista che a nostro parere rende
la visione del filmato ancora più magica e toccante. Patrick ci spiega fase per fase come si è arrivati al risultato finale. Dagli studi sui concept degli esseri umani James e Kirby, alla ricerca della giusta resa della pizza o dell’hamburger che potesse renderli gustosi agli occhi del pubblico, fino ad arrivare al disegno di Winston per cui è stato necessario portare alcuni pitbull francesi nello Studios. Particolare attenzione è stata data soprattutto alla luce e alla qualità dei pasti: osserverete che in Feast l’illuminazione è estremamente naturale e realistica, grazie soprattutto ai forti contrasti ed alla presenza di un pulviscolo polveroso che rende più veritiero lo spostamento di Winston nello spazio. Mentre per quanto riguarda il cibo vedrete sicuramente come varierà a seconda del pathos e dei diversi momenti della narrazione.
La presentazione si conclude con un ulteriore sguardo al cortometraggio che fa davvero venire voglia di coccolare Winston e di mangiare!
Ma per noi non c’è tempo di pensare a mettere qualcosa sotto i denti, perché è ora di incontrare Patrick per la nostra intervista giornaliera che potete leggere qui sotto!
Patrick è un uomo sorridente con degli incredibili occhi azzurri. E’ gentile, divertente e anche se non possiede un amico a quattro zampe glielo si legge in quegli occhi che adora da matti il piccolo Winston!
La realizzazione del cortometraggio Feast le ha richiesto una preparazione particolare?
A dirla tutta, devo dire che non ho avuto molto tempo per prepararmi! Stavo lavorando anche a Big Hero 6 come Head of Animation insieme a Zach Parrish, eravamo entrati nella squadra fin dall’inizio quando il film doveva essere completamente ancora fatto.
Qualche tempo dopo, era in ballo il concorso per scegliere quale cortometraggio avrebbe aperto BH6 e io avevo questa idea in testa. Così ne parlai con John Lasseter, il quale mi disse che sarebbe stato divertente provare a proporla. Non pensavo che avrebbero scelto me, perché c’erano tante altre persone talentuose che avrebbero potuto selezionare. Però è successo! E mi dissero: “Ok, faremo il tuo. Domani iniziamo! Il tuo lavoro con BH6 è finito, così ti concentrerai sul cortometraggio.”
Così iniziai a fare Feast ed ero anche un po’ agitato perché non mi ero mai occupato professionalmente di story-boarding. Jim Reardon è stato il mio mentore (Head of Story Wall-e e Ralph Spaccatutto) ed è stato davvero fantastico che una persona con certi capolavori alle spalle abbia deciso di aiutarmi. Ho imparato molto da lui.
Anziché fare qualcosa in cui mi sentivo a mio agio, come l’animazione, mi sono dovuto cimentare con qualcosa di diverso e c’erano molte persone che continuavano a chiedermi: “Patrick ti piace questo? Di che colore devo fare questa cosa?” Ed io dovevo dire se lo volevo blu o se mi immaginavo Winston felice in quella scena, cose così. Insomma, dovevo avere una risposta ad ogni domanda! E’ successo tutto così velocemente che non ho avuto nemmeno il tempo di preparami. E’ stata dura, ma abbiamo superato la sfida!
Sappiamo già che la storia verrà osservata dal punto di vista di un amico a quattro zampe. In qualità di Head of Story, ti sei anche dovuto mettere a quattro zampe? Come è stato sviluppato tutto questo?
Sì, è successo proprio così: mi sono messo a carponi più volte! Avevo intenzione di raccontare una storia attraverso i pasti, le cene e i pranzi che si susseguono facendo da filo conduttore nella storia. E il cane, sebbene sia il protagonista, permette di capire quale sia la storia degli esseri umani sullo sfondo come se fosse una sorta di narratore, una storia che chiunque di ogni età e genere riesce a capire.
Per questo motivo lo scopo principale è stato proprio quello di raccontare qualcosa stando alla stessa altezza visiva di Winston. Abbiamo usato la sua prospettiva, perciò la telecamera varia a seconda di cosa stia facendo il cane. Per esempio prima può essere a livello col pavimento focalizzandosi sulla ciotola ed un attimo dopo ci si ritrova quasi sopra il tavolo a spiare che cosa c’è di buono da mangiare là sopra. Le inquadrature seguono quello che fa Winston: ci siamo ispirati allo stesso tipo di montaggio che Brad Bird ha usato per esempio in Lilli e Il Vagabondo, anche se in maniera un po’ differente; noi volevamo includere anche la storia degli esseri umani, mentre nel cartone Gianni e Tesoro non vengono praticamente mai ripresi.
Un’altra cosa importante è poi ovviamente stata il cibo che è sempre al centro dell’immagine e della storia di Winston, riflettendone le emozioni. Alla fine quando Winston riesce ad aiutare la sua famiglia potrete vedere una grande quantità di cibo attorno a lui, con il suo muso proprio nel mezzo, come a voler simboleggiare un’esplosione di felicità. Spero che le persone possano notare questo legame emotivo raccontato attraverso il cibo!
Ci risulta che uno dei prossimi film Disney, Moana (in uscita nel 2016 e confermato dalla Disney subito dopo la VIEW Conference, ndr), era stato inizialmente previsto per essere animato in tecnica mista come in Paperman. Ma poi l’idea è stata abbandonata a favore del CGI, che ne pensa al riguardo?
(capisce che stiamo per parlare di Moana e si mette a ridere, ndr) Mi state chiedendo qualcosa riguardo a un film che tecnicamente non esiste ancora! Quindi Moana non esiste, punto primo. Anche a me piace molto la tecnica mista. In ogni caso penso che non sia stato ancora deciso come verrà sviluppato Moana, ma sono certo che verrà fatto un ottimo lavoro dal regista. Ci vuole molto tempo per fare un film di animazione e potrebbero anche cambiare idea, ma non ne so niente e non posso dire nulla a questo proposito… perché Moana non esiste ancora!
Visto che anche a noi la tecnica mista piace molto, proprio perché è una perfetta combinazione tra il CGI e il disegno a mano, ha intenzione di intraprendere nuovi progetti con questa tecnica?
Certo, lo spero. Ho lavorato alla progettazione di questo software, che si chiama Meander, per Paperman e lo abbiamo migliorato e reso più facile da utilizzare per Feast. Volevamo renderlo migliore e più interessante perché sapevamo e speravamo che se avessimo ricevuto una buona risposta dal pubblico per questa tecnica usata su un cortometraggio, forse il Meander potrebbe venire usato da certi registi per altri progetti di animazione; proprio perché la stiamo migliorando sia in qualità che in semplicità. Io per primo però non so ancora che cosa mi aspetti il futuro, al momento sono impegnato con le conferenze e la stampa come oggi. Quindi per ora non ne ho ancora idea, ma posso dirvi che amo sperimentare sempre qualcosa di nuovo. Il normale CG mi ha quasi stancato, per questo ho voluto dare il mio contributo personale allo studio Disney nel trovare una valida alternativa.
Ultima domanda per lei, Patrick. Qual era il suo cartone preferito quando era piccolo?
Peter Pan è sempre stato il mio preferito. E’ bellissimo, perché ogni bambino sogna di poter volare e di non voler crescere, andando sempre all’avventura. Per questo lo adoro!
Non sopportate più l’attesa? Qui sotto trovate il teaser trailer di Feast!